Il progetto, attualmente in corso, muove dalla presa di coscienza della pervasività della potenzialità lesiva degli agenti patogeni e chimici: note vicende giudiziarie quali quelle che hanno interessato il Petrolchimico di Porto Marghera o gli stabilimenti produttivi della ditta Eternit hanno dimostrato che l’esposizione a sostanze tossiche compromette non solo la salute e la sicurezza dei lavoratori, ma può avere gravi ripercussioni altresì all’esterno dei singoli ambienti lavorativi, con possibili contaminazioni anche delle matrici ambientali. La ricerca riflette, in chiave incrociata, sulla normativa del sistema prevenzionistico e sulle tradizionali problematiche legate alle difficoltà di accertamento della penale responsabilità proprie dei casi di contaminazione da patogeni o da tossici. Il tutto a partire dai risultati di un’indagine empirica condotta, tramite somministrazione di questionari su un campione di lavoratori esposti a rischio chimico. A tal proposito, i ricercatori di estrazione chimica e farmacologica, partecipanti al gruppo, hanno stilato una classificazione di sostanze – quali, per esempio, l’acetone, il diclorometano, la piperidina – individuando i rischi potenziali per la salute e gli effetti dei tossici a livello cutaneo, oculare e respiratorio. La verifica empirica può dare interessanti spunti di riflessione in termini di miglioramento delle conoscenze sulle strategie di prevenzione in tali ambiti.
A cura di Linda Pincelli - Dipartimento di Giurisprudenza - Unife