Due giornate, il 23 e 25 settembre, di condivisione di esperienze sulla digitalizzazione degli archivi storici e del patrimonio artistico e fotografico dell'Università di Bologna e di CUBO, Museo di Impresa del gruppo Unipol.
Gli incontri partono da una domanda: perché digitalizzare il patrimonio culturale? Perché ogni frammento di memoria che non viene preservato e condiviso rischia di perdersi. E con esso, un pezzo della nostra identità collettiva.
Negli ultimi anni, la digitalizzazione del patrimonio storico, artistico e fotografico si è imposta come una delle sfide più urgenti per le università che detengono immensi patrimoni intangibili, per le istituzioni culturali e anche per le realtà private che nel tempo hanno costruito musei di impresa. Non si tratta solo di conservare documenti, opere e immagini: si tratta di valorizzare un’eredità viva, renderla accessibile, riattivarne il significato in nuovi contesti educativi, sociali e tecnologici.
È da questa consapevolezza che nasce il ciclo di incontri promossi dall’Università di Bologna e da Cubo. Museo di Impresa del gruppo Unipol nell’ambito della rassegna Aspettando la Notte delle ricercatrici e dei ricercatori.
Il patrimonio tra reale e digitale
La giornata del 25 settembre è dedicata alla valorizzazione dei patrimoni artistici e culturali del nostro territorio in uno scenario in continua evoluzione. Sarà un’occasione per approfondire alcune delle metodologie di digitalizzazione più attuali e conoscere da vicino alcuni casi.
Con Giulia Zamagni, Angela Memola, Cubo Unipol; Silvio Peroni, Alessandro Iannucci, Michela Contessi, Università di Bologna
Prenotazione obbligatoria al link dell'iniziativa.